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Noto

 “Andate a Noto, datemi retta…questo è un luogo che, se uno ci capita resta intrappolato e felice, chi lo muove più”- Gesualdo Bufalino

Noto è un piccolo gioiello del barocco siciliano. Uno splendido paese arroccato su un altopiano che domina la valle dell’Asinaro.
Importante centro siculo, romano, bizantino e poi arabo, fu distrutto nel pieno del suo splendore dal terremoto del 1693, ma grazie alla sapiente ricostruzione, Noto è divenuta una magnifica città d’arte, patrimonio Unesco assieme a Caltagirone, Militello, Catania, Modica, Palazzolo, Ragusa e Scicli.

Per la ricostruzione furono chiamati grandi architetti, quasi tutti formatisi a Roma e infatti il motivo d’ispirazione è quello del barocco romano, seppur rivisitato. Il risultato superò le attese e la ricostruzione diede vita ad un lavoro stupendo anche se diverso di città in città: dal barocco grigio scuro di Catania, in cui fu utilizzata la pietra lavica, alle luminose architetture di Noto dalla tinta color miele.

La città medievale, di cui sono visibili tracce delle mura e del castello, corrisponde all’antica Neto. L’impianto della città nuova è invece quello barocco, basato su vie ampie e rettilinee intervallate da piazze con scalinate su cui si affacciano chiese e palazzi.
Tre le piazze principali, piazza dell’Immacolata con l’omonima chiesa; c’è poi la piazza del municipio circondata da ben quattro edifici: il palazzo comunale, la chiesa del Santissimo Salvatore (1791-1801), il palazzo vescovile e lo splendido duomo di San Nicolò (1771), che domina dall’alto di una scenografica scalinata. Nelle piazza XVI Maggio sorgono invece la chiesa di S. Domenico (1727), con facciata curvilinea, e il convento domenicano con un bellissimo portale bugnato. Nella chiesa del Crocifisso si conserva la statua della Madonna della Neve scolpita dallo scultore Francesco Laurana nel 1471.
Oltre a Noto e alle altre bellissime città barocche, per gli amanti delle antiche civiltà, da non perdere, magari nelle calde giornate primaverili, una gita nelle zone circostanti in cui sono conservati siti archeologici di grande valore: dalle città greche di Eloro e Camarina al teatro greco di Palazzolo Acreide; dalla Necropoli di Pantalica, anch’essa sito Unesco, al villaggio preistorico di Castelluccio, fino alla villa romana di Tellaro.
Noto è un luogo perfetto da visitare in ogni periodo dell’anno: in estate, in cui si possono unire alle visite culturali le gite nel bellissimo mare della Sicilia, in autunno e in inverno, magari percorrendo la strada del Vino del Val di Noto che si snoda fra sei comuni della Sicilia Sud Orientale, come Palazzolo, Avola, Noto, Rosolini, Pachino e Ispica.

Chiamata anticamente Neas dai siculi, Neaton dai greci e Netum dai romani, furono gli arabi a darle il nome definitivo di Noto. Il termine che in arabo ha lo stesso significato che in italiano, voleva essere un omaggio alla bellezza e all’importanza della città.

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